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Creare una figura professionale capace di programmare con criterio lo sviluppo del territorio circostante...
Se l’umanità dovesse proseguire negli attuali trend di uso e consumo di risorse e sistemi naturali, entro il 2050 necessiterà dell’equivalente di quasi tre pianeti. È preoccupante la tendenza verso l’esaurimento delle risorse naturali e la progressiva distruzione della biodiversità, occorre promuovere modelli di vita sostenibili e adottare strategie di azione e informazione. I cittadini, le imprese, le istituzioni e i governi vanno stimolati al rispetto e alla cura dell’ambiente in cui vivono modificando comportamenti dannosi dovuti alla diffusa cultura del consumo ed educati ad adottarne una nuova: la cultura della sostenibilità. Bisogna proiettarsi verso “imprese sostenibili”, “turismo sostenibile”, “trasporto sostenibile”, tutto ciò che, insomma, sia a ridotto impatto ambientale e a bassissima emissione di CO2.
Per questo motivo L’I.I.S.S. ‘R. LOTTI-UMBERTO I’ ha deciso di dedicare parte del percorso di alternanza scuola-lavoro delle classi terze dell’indirizzo Turismo alla creazione di una figura professionale competente, capace di programmare con criterio lo sviluppo del territorio circostante.
A tal proposito i ragazzi hanno visitato, a Corato, l’azienda Micco S.r.l. posta alle pendici del Castel Del Monte, stabilimento che sorge al centro del frutteto di famiglia, in un’area incontaminata lontana da fonti d’inquinamento. La produzione di confetture di alta qualità e un ottimo rapporto qualità/prezzo sono garantiti da un processo artigianale naturale e dalla filiera corta che “accorcia” il numero degli intermediari commerciali presenti lungo la catena che porta il prodotto dal campo alla tavola. Inoltre hanno un prezzo contenuto dovuto ai ridotti costi di trasporto e di distribuzione ma anche a scarso ricarico dal venditore che spesso è lo stesso agricoltore. Questo è il caso in cui possiamo parlare di km 0: la frutta delle loro confetture proviene dai frutteti da loro coltivati e tutto il processo produttivo avviene nel laboratorio che si trova nello stesso luogo col vantaggio di avere frutta che non subisce spostamenti e che quindi non ha provocato inquinamento. Gli aspetti positivi di questa forma di mercato sono molteplici:
Prima di giungere all’azienda i ragazzi hanno fatto tappa presso la ciclostazione “Federico II” a Corato il cui obiettivo è la promozione dei tipici valori federiciani come la simbiosi con la natura e lo sviluppo della conoscenza. Il percorso è proseguito verso la Masseria Cimadomo, struttura agro-pastorale che sorge sulla sommità delle colline di San Magno a Corato, area archeologica tra le più ingenti dell’intero Mezzogiorno. Dopo la visita della masseria sono state visitate le tombe di San Magno sotto la guida della guardia per l’ambiente Marianna Lepore, esperta conoscitrice del territorio. Il viaggio ci ha portati verso un’area in cui i ragazzi avrebbero dotuto girare un video. Qui si sono imbattuti in un incontro davvero importante: un gruppo di turisti inglesi che giunti a Matera avrebbero visitato gran parte della Puglia in bici.
Parlando di sostenibilità non si poteva fare a meno di visitare la Riserva Naturale Marina di Torre Guaceto, a 27 km da Brindisi. La riserva è candidata a Bruxelles a far parte della CARTA EUROPEA DEL TURISMO SOSTENIBILE e impegnata, quindi, a promuovere un turismo che non minacci l’importante ecosistema e biodiversità della riserva, la cui flora conta 670 specie accertate corrispondenti circa al 30% della ricchezza floristica di tutta la Puglia tra cui, quattro di queste sono anche a rischio estinzione in Italia. Tra la fauna stagionale non possiamo dimenticare la presenza della tartaruga marina “Caretta Caretta” (specie protetta a livello mondiale) che su queste spiagge incontaminate depone le uova che una volta schiuse ci offrono scene emozionanti e rare. Il Consorzio di Gestione della Riserva da sempre richiede sensibilità ai pescatori di queste zone e la dimostrazione positiva ne è il tempestivo soccorso a tartarughe che durante le battute di pesca si impigliano tra le reti. Nel mare di Torre Guaceto la diversità degli ambienti sommersi e le numerose specie di pregio naturalistico, hanno determinato l’inserimento dell’area marina protetta all’interno della lista delle Aree Specialmente Protette del Mediterraneo per la conservazione della Biodiversità. Qui i ragazzi hanno avuto la possibilità di accedere alla struttura che si occupa del recupero delle tartarughe e guardare da vicino alcune delle tartarughe che dopo essere state soccorse e curate saranno rimesse in mare aperto.
Tre sono gli ambienti naturali più importanti della riserva - ha spiegato l’alunna Simona Quacquarelli, supportata dalla guida che ha accompagnato il gruppo in questo percorso - il litorale, la macchia mediterranea e la zona umida. Sulla sabbia depone le uova il “fratino”, uccello di piccole dimensioni che sistema le uova mimetizzandole con conchiglie e foglie di poseidonia. Tante specie frequentano questo ambiente in alcuni mesi dell’anno per ricercare cibo o riposare durante la migrazione. Tasso, luscengola e il ramarro frequentano la macchia mentre uccelli come il tarabuso, lo storno e le rondini la utilizzano di notte per riposare; altri uccelli palustri costruiscono nidi galleggianti sull’acqua nella zona umida; in alcuni punti vivono anche anfibi e rettili tra cui la testuggine d’acqua. Dopo aver ammirato le bellezze naturali è stata visitata la Torre di Guardia, costruita dagli Aragonesi nel 1531, all’interno della quale gli alunni hanno potuto ammirare una nave romana realizzata per la Riserva da uno dei più famosi maestri d’ascia di riferimento in Italia, Mario Palmieri. Agli alunni è stato spiegato che questo tipo di imbarcazione da trasporto in scala 1:1 è stato costruito per via di evidenze archeologiche rilevate nelle acque dell’Area Marina Protetta che raccontano dell’utilizzo di questi mezzi per il trasporto in anfora di olio e vino.
Torre Guaceto – ha ribadito la guida - entrò così a far parte del sistema difensivo costiero contro le incursioni turche: Le torri di avvistamento comunicavano tra loro attraverso segnali. I torrieri lanciavano così l’allarme sia alle popolazioni dell’entroterra che si rifugiavano nelle torri e nelle masserie fortificate che ai grandi centri di comando del Regno.
Un turismo che sia realmente sostenibile, deve contare anche su strutture ricettive affini. Ne è un esempio L’Agricampeggio “Le Fattizze”, visitato dai ragazzi nel pomeriggio, concepito e condotto secondo tali principi e nella logica dello scambio culturale e della condivisione. Dal 2014 ha ideato un percorso didattico plurisensoriale, realizzato grazie al sostegno della regione Puglia.
L’obiettivo di questo percorso di formazione è stato di promuovere nei ragazzi la consapevolezza dell’importanza di un turismo all’insegna della sostenibilità, che utilizza un trasporto lento e pulito in grado di ridurre l’impatto del viaggio e allo stesso tempo donare sguardi diversi sui paesaggi che si attraversano, arricchendoci con l’ambiente, i luoghi e le persone che li abitano. Ma è anche un turismo a km 0, in cui i viaggi alla scoperta delle bellezze che nascondono i nostri territori e le nostre città appena fuori “alla porta di casa” hanno la stessa importanza della meta finale. La magia del viaggio lento è la conoscenza delle persone che vivono quotidianamente questi luoghi da cui possiamo apprenderne segreti e ricordi ricchi di emozioni. Storie e tradizioni si mescolano e il rapporto umano ormai dimenticato diventa l’arma di conoscenza. questi i criteri e i principi che hanno guidato gli studenti delle terze dell’indirizzo turistico nella realizzazione dell’itinerario per i turisti che vogliano scoprire le bellezze della Puglia senza impattarne l’ambiente. E proprio attraverso queste esperienze sul campo è nata in loro la consapevolezza che tutto ciò che in precedenza era solo teoria e nozioni invece è la vita reale di tutti i giorni per moltissime persone!