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I PERCORSI DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
L’art.1, comma 33 della legge 107/2015 prevede i percorsi di alternanza scuola lavoro negli istituti tecnici e professionali per una durata complessiva, nel secondo biennio e nell'ultimo anno, di almeno 400 ore a partire dalle classi terze attivate nell'anno scolastico 2015/2016, anche con la modalità dell'impresa formativa simulata. L’istituto da decenni ha consolidato una rete di collaborazioni con enti, imprese ed istituzioni del territorio con accesso a fondi nazionali, regionali (POR) ed europei (PON e FESR). Nell'immediato futuro si prevede di realizzare le seguenti attività di ASL:
L’istituto ha da anni avviato rapporti di partenariato con piccole e medie imprese del territorio e studi commerciali e professionali, Associazioni imprenditori, Fondazione Piazza dei Mestieri, Confcommercio, Confagricoltura, Ordine dei periti agrari, strutture ricettive alberghiere e paralberghiere,aziende di turismo sostenibile, senza per questo rinunciare a fare riferimento al registro nazionale per l’asl costituito presso le CCIAA d’Italia.
Sulla base di tale contesto normativo e di una consolidata esperienza nella realizzazione di progetti di alternanza e di stage all'estero, il nostro istituto ha integrato la propria offerta formativa per il triennio 2016/19 con il progetto di alternanza scuola-mondo del lavoro, rivolto agli alunni del secondo biennio (terze e quarte), con le seguenti finalità:
nella convinzione che sia necessario abbandonare la convinzione che l’aula scolastica sia l’unico luogo deputato di apprendimento, così come superare l’idea che esista una dicotomia funzionale e temporale tra l’acquisizione delle conoscenze (che verrebbero prima) e acquisizione delle competenze (che verrebbero dopo), tra la scuola (che verrebbe prima) ed il lavoro (che verrebbe dopo). Emerge piuttosto la necessità, in una società complessa e dinamica, nella quale la scuola ha perso il primato di unica agenzia formativa sul territorio, di portare ad unitarietà la frammentazione dei saperi rinvenenti anche da contesti di apprendimento non formali e informali. Le principali indagini nazionali ed internazionali sono qui ad attestarlo.
Trattasi di una nuova metodologia didattica che ha come carattere distintivo quello di avere come potenziali destinatari tutti gli alunni dell’istruzione secondaria superiore (non solo quelli degli istituti professionali, ma anche quelli degli istituti tecnici e dei licei; non solo quelli a rischio di dispersione, i cosiddetti drop out, ma anche le cosiddette eccellenze) e che si differenzia dalle mere attività di stage e tirocinio in quanto attività formativa cooprogettata e realizzata in maniera sinergica tra scuola, territorio ed i suoi attori: le aziende, gli Enti Pubblici, le strutture ricettive, le associazioni datoriali e professionali. Una metodologia che, in una società in continua evoluzione, cerca di valorizzare le opportunità che si presentano in contesti ‘informali’ e ‘non formali’ di apprendimento e che, oltre ad avere una valenza didattica e professionalizzante (motiva allo studio e nel contempo fornisce l’allievo di competenze professionali di base spendibili nel mercato del lavoro), ha nel contempo una funzione orientativa per le nuove generazioni che possono così comprendere il valore del lavoro come tassello ineludibile del proprio progetto di vita, nonché come insostituibile elemento di libertà e proprio riscatto culturale e civile. Principi fatti propri dall’Unione Europea che a più riprese e con reiterata normativa comunitaria ha più volte ribadito la necessità per gli Stati Europei di costruire un sistema formativo integrato al fine di garantire una più elevata occupabilità (vedasi per es. i progetti PON delle regioni meridionali dell’obiettivo 1) attraverso la realizzazione di un più stretto raccordo tra istruzione e formazione professionale, di una più ampia mobilità tra i vari sistemi formativi e relativi riconoscimenti di crediti, di iniziative di apprendimento lungo tutto l’arco della vita (long-life-learning), di attività di stage e tirocini aziendali, e da ultimo, ma non ultimo, di percorsi di alternanza scuola lavoro.
A tal riguardo l’istituto ha implementato una fitta rete di collaborazioni con partner pubblici e privati, atte a rendere fattuali esperienze di alternanza scuola lavoro in contesti cd. informali di apprendimento, foriere di positive ricadute anche sui ragazzi meno scolarizzati e inclini allo studio strettamente disciplinare. Tale aspetto evidenzia un sicuro punto di forza dell’istituto anche per le ricadute occupazionali che ha determinato negli anni. Spesso, infatti, i ragazzi in alternanza hanno poi trovato occupazione nelle stesse aziende dove avevano vissuto esperienze di stage, sia in Italia che all’estero. Si citano le esperienze più significative in corso da assumere a modello per la programmazione relativa al PTOF 2016/2019:
Ogni Consiglio di classe delibera in merito al progetto di alternanza scuola-lavoro specificando:
ü le modalità con le quali intende far svolgere l'esperienza (attività presso imprese/enti o impresa formativa simulata);
ü la durata e il periodo dell'anno scolastico in cui effettuare l'esperienza di alternanza, dato il monte ore obbligatorio.
L'istituto propone di realizzare l'esperienza di alternanza scuola-lavoro in azienda strutturata di norma nel modo seguente:
ü CLASSI TERZE DELL'ISTITUTO PROFESSIONALE, TECNICO E AGRARIO:
n. 3 settimane consecutive (con un monte ore complessivo di 160 ore);
ü CLASSI QUARTE DELL'ISTITUTO PROFESSIONALE, TECNICO E AGRARIO:
n. 3 settimane consecutive (per un totale di 160 ore);
ü CLASSI QUINTE DELL'ISTITUTO PROFESSIONALE, TECNICO E AGRARIO:
n. 2 settimane consecutive (per un totale di 80 ore).
Le ore residue del monte ore obbligatorio sono completate con:
ü attività di formazione in materia di tutela della salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro (c.33 art.1 L.107/15)che, rivolta in modo specifico agli alunni delle classi terze, rappresenta un momento imprescindibile, non solo per lo svolgimento dell'esperienza di alternanza scuola-lavoro, ma anche per la vita nella comunità scolastica;
ü attività preparatoria all'inserimento in azienda, visite aziendali, incontri informativi/formativi e di orientamento con rappresentanti del mondo del lavoro e dell'Università.
Aspetti organizzativi/amministrativi:
(sequenza di immagini del Progetto)
(video conclusivo del Progetto)
ARTICOLI PUBBLICATI
- L'alternanza Scuola-Lavoro, tra cultura e innovazione --> Link
- Stage a Rimini per i ragazzi delle quarte del Tecnico per il Turismo e del Professionale per i Servizi Commerciali --> Link
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- Torino 2017-18: percorsi di ASL --> Link
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- Alternanza Scuola-Lavoro: internazionali di Tennis al palasport di Andria --> Link
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- Alternanza Scuola-Lavoro: Indirizzo Turismo --> Link
- Alternanza Scuola-Lavoro: apprendere mediante esperienze didattiche in ambienti lavorativi --> Link
- Alternanza Scuola-Lavoro: una risorsa al servizio della formazione --> Link
- Alternanza Scuola-Lavoro: progetto --> Link
- Concluso il progetto di alternanza Scuola-Lavoro presso l'Istituto Lotti --> Link
- Alternanza Scuola-Lavoro: X edizione "Animatore turistico" --> Link
- Alternanaza Scuola-Lavoro: A.S. 2011-2012 --> Link